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Non più cervelli in fuga ma “Cervelli in Viaggio”

La scorsa settimana, nella sala stampa della Camera dei Deputati, ho promosso la conferenza stampa di presentazione del progetto “Cervelli  in Viaggio“.

Si tratta di un’iniziativa ideata da Massimo Veccia di Learn Italy per far sì che giovani provenienti dalla Regione Lazio possano svolgere un periodo di formazione negli USA per acquisire nuove conoscenze e competenze per diventare competitivi al loro rientro in Italia.

Grazie a questa iniziativa, alcuni giovani avranno l’opportunità di essere protagonisti del cambiamento in atto nella società globale e non di subirlo!

Spero che possa essere un’iniziativa che continuerà anche in futuro in modo da poter affermare, con sempre più convinzione, che i nostri giovani cervelli sono in viaggio e non più in fuga.

Vogliamo un Paese capace di attrarre e non di mandare via!

COMUNICATO STAMPA

Non più cervelli in fuga ma “Cervelli in Viaggio”. Questo è il messaggio forte scaturito dalla presentazione (il 12 Settembre 2016) alla Camera del progetto “Cervelli in Viaggio”. Insieme a Fucsia Nissoli (Ds-cd), deputata eletta nela Circoscrizione Estero per il Nord e Centro America nonché promotrice di questo evento che si è svolto presso la sala stampa di Montecitorio, sono intervenuti il presidente di “Learn Italy USA”, Massimo Veccia, esperto di Marketing Internazionale e scrittore Roberto Litta e in veste di moderatore Gianni Lattanzio, Segretario generale dell’Istituto per la Cooperazione con i Paesi Esteri.
Il progetto “Cervelli in Viaggio” si compone al suo interno di un insieme di percorsi culturali e di azioni formative, tra le quali anche il Programma “Torno Subito” della Regione Lazio, che è il Programma di interventi che finanzia progetti presentati da giovani universitari o laureati dai 18 ai 35 anni (destinatari) volto a favorire percorsi integrati di alta formazione ed esperienze in ambito lavorativo in contesti anche internazionali.
“Cervelli in Viaggio” nasce proprio per interpretare al meglio l’esigenza di internazionalizzare i nostri giovani ma anche i nostri “talenti Italiani della creatività, del turismo e della qualità” offrendo a tutti loro un ”hub”, una piattaforma per promuovere e facilitare contatti, confronti, esperienze di formazione e studio fra USA e Italia e fornire loro tutti quegli strumenti formativi, organizzativi e logistici che possano far viaggiare le loro idee e le loro progettualità nel mondo.
Tra i convinti sostenitori di questo progetto anche l’on. Fucsia Nissoli, che proprio per questo motivo ha voluto presentarlo alla Camera: “La formazione è lo strumento proprio attraverso il quale è possibile governare i cambiamenti. Grazie al lavoro di Learn Italy i giovani hanno la possibilità di diventare protagonisti di questi cambiamenti e quindi di non subirli. Learn Italy – ha aggiunto Nissoli – è un’agenzia culturale fondata da Massimo Vecchia circa 8 anni fa negli Stati Uniti. Oggi è presente anche in Italia ed è presente con 20 sedi affiliate anche in altre parti del mondo”.
È un’agenzia culturale che si occupa della formazione linguistica e Massimo Veccia – ha sottolineato la parlamentare – ha fatto un buon lavoro nella promozione della cultura italiana e della promozione della lingua italiana negli Stati Uniti e nel resto del mondo”.
Riguardo poi all’impegno di Learn Italy nel progetto “Torno subito”, Nissoli ha aggiunto: “sono contenta che questi giovani saranno accompagnati da Learn Italy perché è proprio lo strumento didattico ed operativo adeguato in questo viaggio di formazione di questi giovani negli Stati Uniti. Grazie a progetti come “Torno subito” l’ingegno italiano, la nostra creatività, il nostro Know how va ad incontrarsi nei vari contesti mondiali per essere riconosciuto, per essere apprezzato e valorizzato. Noi, come politici, potremmo allora dire di aver reso un servizio a questi giovani e quindi di aver reso un servizio anche al futuro del nostro paese”.
Al fine di comprendere meglio l’importanza del progetto “Cervelli in viaggio”, Gianni Lattanzio si è brevemente soffermato invece sul contesto della crescente fuga di giovani laureati all’estero, alla luce anche dei dati emersi dagli ultimi rapporti Migrantes. Sono sempre di più infatti i nostri giovani laureati che decidono di cercare miglior sorte all’estero stretti come sono nella contraddizione di essere in possesso di qualificati titoli di studio, anche post-laurea ma di essere fortemente penalizzati dal punto di vista delle possibilità professionali in Italia. Un fenomeno, quello dell’emigrazione giovanile qualificata, prevalentemente laureati, che ha visto solo nel 2014 in Italia partire circa 100.000 giovani tra i 18 e i 39 anni.
“Dopo aver investito nella loro formazione, è una grave perdita per il nostro Paese vedere partire questi giovani andare ad arricchire l’economia degli altri paesi”, ha osservato Lattanzio. “Tanto più che a queste partenze non corrispondono altrettanti arrivi di giovani laureati dall’estero. C’è quindi un preoccupante deficit da fronteggiare e dobbiamo pertanto ringraziare la Regione Lazio per aver ideato e finanziato il progetto “Torno subito””.
A Massimo Veccia, fondatore di Learn Italy, il compito di illustrare più in dettaglio il progetto “Cervelli in Viaggio” da lui ideato.
Dopo aver brevemente descritto la storia, le caratteristiche e le attività di Learn Italy, ente privato nato inizialmente come innovativa scuola di italiano negli USA e poi via via qualificatosi come agenzia di promozione non solo della lingua ma più in generale della cultura italiana, Veccia ha reso merito a Fucsia Nissoli per il suo “forte, reale impegno nei confronti delle comunità italiane del Nord America nella loro ricerca di un sempre più qualificato e sinergico rapporto con le istituzioni e le altre realtà italiane”.
Quindi, è entrato nel merito del progetto citando un dato significativo tratto da uno studio del prof. Rosina dell’Università Cattolica: oltre il 60% dei giovani neolaureati italiani oggi pensa di investire la propria capacità intellettuale all’estero.
Il progetto, quindi, è nato dall’aver capito che c’era bisogno di chi potesse validamente accompagnare, facilitare questi giovani ad inserirsi nel miglior modo possibile all’estero, in particolare negli Stati Uniti, mettendo a loro disposizione tutto il bagaglio di conoscenze, relazioni, supporto logistico e quant’altro ma al contempo costruendo insieme a loro le condizioni per un loro qualificato rientro in Italia.
L’obiettivo per il 2017 nell’ambito del programma “Torno subito” è quello di riuscire a formare e accompagnare qualche decina di giovani laureati ma anche, ha precisato Veccia: “contiamo di portare negli Stati Uniti dei creatori di idee, dei talenti italiani, delle persone che abbiano voglia di farsi vedere dall’altra parte del mondo e conoscere il sistema, come funziona, quali sono i tempi di lavoro, quali sono le modalità, come funziona in America il settore legale, il settore dell’amministrazione, eccetera” per poi concludere; “la nostra intenzione, insieme al settore pubblico ove sarà possibile, è quella di diventare un hub, una piattaforma di riferimento per le aziende, anche piccole, italiane del turismo della creatività, del designi e della cultura che vogliano affacciarsi a quel mondo straordinario ed emozionante che è quello della nostra cultura nel mondo”.
L’ultimo intervento è stato quello di Roberto Litta. Ultimo in ordine di tempo ma non certo per importanza in quanto Litta ha inteso delineare la macrocornice culturale ed economica, a livello internazionale, tesa a inverare le tante opportunità che si nascondano dietro alla crisi e come il progetto “Cervelli in viaggio” ne costituisca già una valida attualizzazione. In particolare, Litta si è soffermato sugli aspetti motivazionali più profondi nei giovani, su come per esempio sia necessario superare la paura della mancanza di lavoro, che ha privilegiato l’utilitarismo di un presunto sbocco professionale a detrimento delle inclinazioni personali e delle passioni.
Bisogna invece imparare a far leva sulle passioni perché questo è l’elemento che più di ogni altro ci permette di arrivare all’eccellenza professionale. È questa la via che ci consente di darci una capacità di leggere l’economia, il modello di formazione, d’istruzione in un’ottica realmente internazionale e, quindi, di successo. Litta ha infine concluso il suo intervento dicendo che: “non mi spaventano i paesi in crisi love circolano pochi soldi ma mi spaventano molto di più i paesi dove circolano poche idee”.

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